sabato 25 maggio 2013

Installare Pepper Flash Player su Chromium

In un precedente post avevamo già parlato del difficile rapporto tra Flash Player e Linux. Sappiamo già che Adobe non rilascerà più nuove versioni di Flash, limitandosi solo alla correzione dei bug di sicurezza della versione 11.2
Solo Chrome finora è stato immune al problema: Google infatti ha sviluppato in autonomia un'apposita API (Pepper) grazie alla quale il suo browser (che analogamente alle versioni di Windows viene distributo includendo Flash) riesce ad utilizzare anche le ultime versioni, prescindendo così dal disinteresse di Adobe.

Una delle soluzioni per ovviare al problema può essere così quella di passare a Chrome scaricando l'apposito pacchetto dalla pagina di Google (non è infatti presente nei repository di Ubuntu). Tuttavia, per i noti problemi di privacy  e per l'inclusione di tecnlogie proprietarie, molte distribuzioni (e utenti) hanno preferito puntare sulla versione open source, Chromium.
Chromium è il browser da cui deriva Chrome (supportato anche da Google), ma a differenza di quest'ultimo è completamente open source, ha un logo differente (sebbene simile) ma funzionanlità assolutamente identiche. 

Chromium è già supportato dal plugin Flash ufficiale, ma per rendere fruibile anche Pepper (e quindi anche le versioni recenti di Flash) occorre apportare alcune modifiche.


Cominciamo installando il PPA esterno (solo per Ubuntu 12.04 e successive).

$ sudo add-apt-repository ppa:skunk/pepper-flash

A questo punto facciamo l'aggiornamento dei repository e installiamo il relativo pacchetto

$ sudo apt-get update
$ sudo apt-get install pepflashplugin-installer


Ora, con il nostro editor testuale preferito (in questo caso Leafpad), bisognerà editare il file /etc/chromium-browser/default, avendo cura di ottenere i permessi root.

$ sudo leafpad /etc/chromium-browser/default

Nell'ultimo rigo, dopo la linea CHROMIUM_FLAGS="" line  incollate il testo sotto indicato:
 
. /usr/lib/pepflashplugin-installer/pepflashplayer.sh

 Abbiate cura di lasciare l'ultimo rigo vuoto, chiudete e avviate Chromium.
Per verificare se l'operazione è andata a buon fine digitate chrome://plugins nella barra degli indirizzi:





In questo caso Chromium ha riconosciuto Flash Player 11.7, ed è pronto per la navigazione ;)



martedì 21 maggio 2013

Tenere aggiornato Libre Office attraverso i PPA ufficiali

Sin dal suo debutto, avvenuto nel 2011, Libre Office è la suite libera per ufficio più apprezzata dagli utenti di Linux, sia per la maggiore aderenza alle licenze libere, sia per il migliore e più ordinato grado di sviluppo.
Libre Office è già incluso di default in molte distribuzioni, tra cui Ubuntu. Le versioni contenute nei repository ufficiali, tuttavia, non sono sincronizzate con i rilasci più recenti, così che il suo aggiornamento è devoluto alla cura dell'utente finale.
Naturalmente è possibile scaricare i pacchetti direttamente dal sito ufficiale, ma questa operazione può risultare noiosa, e sopratutto bisognerà ripeterla a ogni nuovo rilascio.

Fortunatamente sono disponibili dei PPA ufficiali del progetto in grado di facilitarci molto nel nostro lavoro. Vediamo come fare.

Prima di procedere occorre disinstallare dal sistema qualsiasi altra versione, eventualmente anche Apache Open Office, giacché le due suite non possono coesistere nello stesso ambiente.

Apriamo il terminale e digitiamo


$ sudo add-apt-repository ppa:libreoffice/ppa
$ sudo apt-get update
 A questo punto aggiungeremo i PPA contenenti l'ultima versione attualmente disponibile.


Nel caso in cui preferissimo solo gli aggiornamenti di manutenzione del ramo stabile 4.0, senza passare alla main release successiva, i comandi saranno invece:

$ sudo add-apt-repository ppa:libreoffice/libreoffice-4-0
$ sudo apt-get update


In ogni caso è sempre possibile rimanere aggiornati sui nuovi PPA e sulle istruzioni per aggiungerli consultando la pagina ufficiale.

mercoledì 15 maggio 2013

Visita al Museo dell'Informatica Funzionante a Palazzolo Acreide


Come annnunciato, oggi Alug ha messo da parte la moderna tecnologia e si è tuffata nel passato visitando gli amici Gabriele "Asbesto" e Alessandro del Museo dell'Informatica Funzionante, a Palazzolo Acreide.

L'impatto scenico è stato a sbalorditivo, non solo per l'incredibile effetto "moderno" delle macchine degli anni '70, ma anche perché sono tutte perfettamente funzionanti. Un'intera area è dedicata a Apple, dai primi pezzi fine anni '70 che hanno rivoluzionato la storia dell'informatica fino allo sfortunato G3, mentre con un pizzico di nostalgia abbiamo ammirato le macchine degli anni '90. I pezzi più antichi sono costituiti invece da una magnifica telescrivente del 1940 e da alcuni calcolatori meccanici. La collezione è completata da una ricca libreria informatica, spesso composta da manuali e guide d'uso di antichi sistemi operativi e software non più esistenti.
L'esperienza, che si inserisce nella stupenda cornice barocca di Palazzolo, è sicuramente da ripetere, e lo consigliamo a tutti gli amici che oggi non si sono potuti unire a noi.